In una stanza ci sono un fanboy Microsoft, uno Linux e due Apple.
La loro età media è di 25,75 anni. Ogni mattina si svegliano e cercano di battere i tasti e girare la rotellina del mouse più velocemente del giorno prima. Perché hanno voglia di fare, perché si sentono orgogliosi quando qualcosa funziona come dovrebbe e si sentono importanti a risolvere problemi dei clienti.
L’entusiasmo è la strada giusta ma intuiscono che digitare velocemente non è tutto. Intuiscono che serve qualcosa per diventare una squadra migliore.
Ed è così che decidono insieme di iniziare un percorso per capire come essere più veloci dei bug che riempiono le caselle e-mail e fanno suonare il telefono.
Non hanno ancora iniziato, presto lo faranno: agosto con le sue ferie dilata i tempi ma settembre porta con se i nuovi inizi, i nuovi propositi (un po’ come quelli per l’anno nuovo). Li vedo già curiosi e desiderosi di capire cosa potranno diventare, di guardarsi indietro tra un anno e dire “quanta strada abbiamo fatto!”.
1 commento su “Sulla costruzione di una squadra, prequel”